Un movimento di protesta che accerchi Parigi. Questo hanno promesso gli agricoltori francesi, l'assedio della capitale. Dopo una settimana di blocchi delle autostrade e azioni dimostrative in tutta la Francia, il movimento che non ha un unico rappresentante, ma riunisce anime sindacali e richieste diverse, preme per avere nuove risposte dal Governo. Già venerdì scorso il Primo Ministro Gabriel Attal aveva fatto diverse promesse: meno burocrazia, più fondi di emergenza, la fine progressiva delle tasse sul carburante per i veicoli agricoli, multe più severe per le aziende distributrici che non rispettano le regole sui prezzi di acquisto, ma non è bastato. Ecco perché Attal ha di nuovo incontrato i rappresentanti sindacali degli agricoltori per concordare nuove misure da annunciare martedì. Gli agricoltori chiedono soprattutto maggiori tutele per il Made in France e pressioni ambientali meno forti in arrivo da Bruxelles con il Green Deal. Dalla nuova risposta del Governo dipenderà l'esito delle proteste di cui è difficile prevedere l'esito proprio perché non esiste un solo comitato organizzatore, nel movimento c'è chi cerca solo il dialogo, chi invece minaccia di affamare Parigi bloccando il mercato all'ingrosso da cui transita il 60% dei prodotti distribuiti in Francia. Per evitare disordini il Ministero dell'Interno ha schierato intorno alla capitale 15.000 agenti.