23 giorni di mancati ritiri della spazzatura in diversi quartieri di Parigi e oltre 12000 tonnellate di rifiuti accumulati nelle strade. Uno scenario che adesso si conclude con la fine dello sciopero dei netturbini parigini contro la riforma delle pensioni. I francesi pur solidarizzando con le ragioni della protesta sono sollevati. Questo sciopero dunque si conclude ma non la mobilitazione generale che va avanti con una nuova data di sciopero nazionale per il 6 di aprile e prima di allora ci sarà l'importante incontro tra il Governo e i Sindacati una prima volta dall'inizio di questa contestazione. L'Eliseo ha però fatto capire che non intende mettere in pausa la riforma delle pensioni ne fare un passo indietro. È probabile dunque che nell'incontro si discuterà soprattutto della legge sul lavoro che è nell'agenda del Governo per i prossimi mesi, in attesa che il 14 di aprile il Consiglio Costituzionale si pronunci sulla costituzionalità del testo di legge sulle pensioni, quello concordato dal Parlamento e approvato dal Governo. Quello dovrebbe essere lo scoglio finale prima della promulgazione della legge. Nello stesso giorno però il Consiglio si pronuncerà anche in merito alla costituzionalità del referendum popolare chiesto dalla Sinistra sulla riforma stessa delle pensioni anche se arrivasse il disco verde, però, si tratta di un iter lungo e complesso che da quando è stato introdotto nel 2008 non è mai arrivato alla sua conclusione. Sarebbero necessarie infatti quasi 5 milioni di firme per indire il referendum.