"Colpo di Stato", viene pronunciato a bassa voce con timore perché sarebbe un qualcosa di assolutamente inedito e inaspettato per Israele. Ma il colpo di stato è un fantasma che ormai viene evocato chiaramente. Così come la paura di una guerra civile e a dirlo non sono estremisti ma ampi settori della società. "Purtroppo non è più uno spauracchio, una cosa incredibile che nessuno poteva mai immaginare negli incubi più bui di questo Paese, della storia di questo Paese, di questo popolo che è sempre stato molto con tutti i problemi, sempre un popolo forte. Tutto un tratto quello che succede davvero se vedi il Paese, società, che si sbriciola, la cosa incredibile che davvero tutti dicevano sempre che lo dicevano gli arabi, lo dicevano gli iraniani, alla fine gli ebrei si uccideranno da soli. Lo Stato si sbriciolerà da solo, non dovremo fare niente. E purtroppo sta quasi che possa diventare vero". Ma davvero quindi lo Stato Ebraico rischia il collasso a causa di una riforma seppur controversa, del sistema giudiziario? Non ha alcun dubbio Yel Zehira, avvocato che conosce bene l'Italia e che s'è laureata in legge a Milano. Lei ha aderito alle manifestazioni perché si dice molto preoccupata dagli sviluppi di questa crisi e ci spiega quello che secondo lei è il pericolo maggiore. "Se passerà una legge, la Corte Suprema non potrà con questa nuova questa cosiddetta riforma che è comunque un Colpo di Stato silente, la Corte Suprema non potrà più decidere, e comunque se deciderà ci sarà una possibilità al Governo di scavalcare e ignorare la la sentenza della Corte Suprema. Potrebbero far passare a questo punto, dal momento che avranno un potere assoluto, insindacabile, potranno passare qualsiasi provvedimento". Non è questione di Destra o Sinistra, ripetono entrambi, spopolano infatti in rete i video in cui il protagonista di Fauda Lior Raz, non certo sospetto di simpatie progressiste, lancia l'appello per la democrazia in Israele. Gli fa eco l'ex Procuratore Generale Avichai Mandelblit, "Sono parole dure, evocano un golpe". Per la prima volta Israele ha paura, il baratro sembra vicino.