Armi occidentali a lungo raggio che colpiscano in profondità il territorio russo permettendo all'esercito ucraino di colpire i siti logistici dell'esercito di Mosca e gli aeroporti da cui decollano i caccia che bombardano il paese. È questa l'ultima richiesta pressante di Zelensky e dopo l'incontro con Blinken e Lammy a Kiev sarà l'argomento all'ordine del giorno della visita del premier britannico Starmer a Washington dove incontrerà Joe Biden. I due paesi sembrerebbero orientati a concedere il via libera che evidentemente spaventa non poco la Russia se a intervenire sulla questione è direttamente il Presidente Vladimir Putin. In questo caso dovremo prendere decisioni adeguate alle minacce, aggiunge Putin che prospetta dunque, e in questi casi non è mai chiaro se sia bluffando, una escalation del conflitto, quello che tutte le cancellerie occidentali temono dall'inizio dell'invasione russa. Anche per questo il Premier polacco Tusk invita a non dare troppo peso alle sue minacce. Per iniziare le ostilità con l'occidente l'FSB, il servizio di sicurezza russo, ha annunciato il ritiro dell’accreditamento a sei diplomatici dell'ambasciata britannica a Mosca, sospettati di spionaggio e mostrati in foto nella televisione Rossya 24. Ll Ministero dell'Interno Russo ha invece pubblicato una lista di giornalisti stranieri ricercati con l'accusa di avere attraversato illegalmente il confine al seguito delle Forze Armate ucraine lo scorso agosto durante l'offensiva di Kiev nella regione di Kursk, fra di loro anche la giornalista e l'operatore della RAI Stefania Battistini e Simone Traiani. Una decisione che ha portato il Ministro degli Esteri Tajani a convocare alla Farnesina l'ambasciatore russo in Italia per protestare. L'escalation, almeno a livello diplomatico, sembra già iniziata.