Alla fine i nodi sono venuti al pettine. Ahmad Al-Sharà nuovo leader della nuova Siria, ha dovuto affrontare la questione irrisolta l'elefante nella stanza. Quali sono oggi i rapporti di Damasco con Mosca? Perché la Russia è la storica alleata della Siria fin dall'epoca degli Assad e non a caso ha garantito l'asilo a Bashar, figlio di Hafez, dopo l'ascesa dei ribelli di THS, la formazione dell'ex jihadista Abu Mohammed al-Golani, al secolo Ahmed Sharà. Ma appunto ormai gli islamisti hanno abbandonato le mimetiche in favore dei completi e delle cravatte, hanno sposato in teoria la difesa delle minoranze, hanno rinnegato le esecuzioni sommarie si sono presentati sulla scena internazionale come innovatori, come liberali. Per la prima volta da 58 anni, un Presidente siriano ha preso la parola all'Assemblea Generale dell'ONU, e quindi il mondo guarda con interesse agli sviluppi della neodiplomazia siriana. Che prima ha incontrato per ben due volte Donald Trump, Marco Rubio e tutto il coté MAGA dopodiché si è guardata dentro i confini e realizzato che a Tartus si trovano due cruciali basi militari della Federazione Russa, e dunque bisognava trovare un accordo, una linea di comunicazione. Perciò Sharà si è recato a Mosca ha reso omaggio allo Zar e ha garantito che nulla cambierà delle relazioni tra i due Paesi. Putin accondiscendente ha replicato che tra Russia e Siria esiste un legame speciale. Come ricordare quante volte Mosca ha supportato il regime precedente, quanti legami ancora all'interno dell'apparato e come Damasco abbia una libertà di manovra, se non relativa, neanche così illimitata. .























