L'Ucraina e l'Intelligenza Artificiale. La Storia russa dal IX secolo in poi e Elon Musk, Joe Biden, la CIA e la Nato. L'uomo che minaccia una guerra nucleare per distruggere l'Occidente corrotto dall'America apre a un giornalista americano le porte del suo sontuoso palazzo per quella che prometteva di essere una intervista esclusiva. Vladimir Putin ha fatto entrare al Cremlino Tucker Carlson popolarissimo e sulfureo ex conduttore tv cacciato da Fox News perché ogni sera propagava le più disparate teorie complottiste. Non proprio un nemico, anzi uno che nel suo programma diceva a milioni di americani: "Perché non stiamo dalla parte di Putin"? Ne escono due ore di risposte fluviali a poche domande fintamente pensose che però consentono al Presidente russo di entrare sui telefonini degli Stati Uniti e dire cose molto simili a una certa corrente di pensiero. "Non avete di meglio da fare che aiutare l'Ucraina"? chiede il Presidente, "Non avete altri problemi tra l'immigrazione e l'indebitamento"? E così Putin la butta lì: "Meglio se negoziamo, noi siamo pronti al dialogo". Chiama la situazione in Ucraina una "isteria, un problema domestico che prima o poi finirà con un accordo e no, assicura, la Russia non invaderà la Polonia, perché non ne ha alcun interesse". Carlson, personaggio così vicino a Trump che ogni tanto il suo nome viene fuori come possibile Vice Presidente, si dimentica di chieder conto degli attacchi ai civili, dei crimini di guerra, degli oppositori interni incarcerati. Ma insiste alla fine sul giornalista del Wall Street Journal arrestato per spionaggio un anno fa, strappando all'impassibile Putin la solita enigmatica risposta: "Noi siamo pronti ma voi che ci date in cambio"?.