Una spiaggia pubblica dove poter indossare liberamente un bikini. Quello che nei litorali europei può apparire scontato non lo è invece in Qatar dove, fatta eccezione per le spiagge dei grandi hotel e dei resort, non è possibile per le donne scoprirsi troppo. Così fino all'inizio dei mondiali, quando dal Qatar è arrivato un segnale di apertura, piccolo ma importante. Nella spiaggia di Katara nel centro di Doha, dove fino a pochi mesi fa bisognava seguire un codice di abbigliamento e i vestiti delle donne dovevano coprire gomiti e ginocchia, ora le cose sono cambiate. "Non voglio avere dei problemi in una spiaggia pubblica quindi per questo vengo qui". Certo molto rimane da fare e la misura la da questo documento in cui sono indicate le linee guida della FIFA per visitatori e addetti ai lavori. Nella parte relativa ai diritti femminili si legge: le donne non dovranno affrontare alcuna accusa se denunceranno uno stupro, una molestia o una violenza sessuale, che rivela un mondo al contrario per i nostri canoni, in cui è la vittima a doversi preoccupare delle possibili conseguenze giudiziarie di una violenza subita. Se queste sono indicazioni per le donne straniere è immaginabile quali possano essere le condizioni di vita di quelle qatariote soggette al costante controllo degli uomini e all'autorizzazione dei loro padri e dei loro mariti per ogni questione importante. Vengono loro riconosciuti meno diritti dei maschi. Anche da questo punto di vista la FIFA, prima dell'assegnazione dei mondiali, avrebbe potuto chiedere qualche garanzia in più.























