Cozzolino si difende. Il parlamentare europeo del Partito Democratico non è ancora indagato dalla Magistratura belga, ma questa ha chiesto all'Europarlamento di rimuovere la sua immunità. Il suo nome infatti è emerso durante gli interrogatori del suo assistente Francesco Giorgi, arrestato insieme alla compagna Eva Kaili e ad Antonio Panzeri, con cui lo stesso Giorgi lavorava. Oggi il parlamentare è stato ascoltato dalla Commissione Giustizia del Parlamento Europeo, che dovrà decidere della sua immunità. I suoi avvocati hanno diffuso il testo delle sue dichiarazioni. Cozzolino si è detto totalmente estraneo a qualsiasi ipotesi di corruzione. Ha ricordato le sue posizioni ed i suoi voti in Parlamento, in cui ha dimostrato scetticismo riguardo il rispetto dei diritti umani in Qatar e opinioni non allineate a quelle del Marocco, i due Stai corruttori. Ha spiegato che altri documenti, come una mail spedita dalla sua cassetta postale, mandata per indirizzare un voto favorevole al Qatar, sono stati inviati in autonomia dal suo assistente Francesco Giorgi, ora agli arresti. Cozzolino ha precisato di non aver mai ricevuto somme di denaro né direttamente, né indirettamente, né in contanti, né con transazioni finanziarie da associazioni, fondazioni e ONG. Il sospetto nei miei confronti, ha detto, è basato sul fatto che Giorgi lavorasse alle mie dipendenze. Poi ha concluso amaramente: da oltre un mese sono al centro di una violenta campagna di stampa che sta devastando me e la mia famiglia, sulla base di un mero sospetto. Il voto per rimuovere la sua immunità è previsto in Commissione il prossimo 31 gennaio.