La valanga ancora non è iniziata, il numero delle persone ufficialmente indagato dalla Procura di Bruxelles per il cosiddetto Qatargate è sempre quello di una settimana fa, ma le indagini degli inquirenti stanno analizzando atti parlamentari, viaggi, passaggi di denaro che coinvolgono decine di persone. Per evitare eventuali imbarazzi il Partito Democratico ha deciso di sospendere da tutti i suoi incarichi l'europarlamentari Andrea Cozzolino. Questi non è indagato, ma il suo nome sarebbe emerso negli interrogatori specialmente di Francesco Giorgi, suo assistente parlamentare trovato in possesso di centinaia di migliaia di euro. Cozzolino, che nella sua recente attività parlamentare ha tenuto un atteggiamento sempre favorevole al Qatar, rivendica le sue scelte come frutto solo di convenzioni politiche ed esclude qualsiasi coinvolgimento nel sistema di corruzione. Col proseguire delle indagini in molti sospettano che gli inquirenti si stiano avvalendo di un informatore interno al Parlamento Europeo, che li avrebbe aiutati fin dall'inizio. Ad una settimana dall'esplosione della vicenda qui a Bruxelles l'aria è cambiata completamente, le Istituzioni europee temono di rimanere travolte da uno scandalo che per ora però ha toccato solo il Parlamento Europeo, mentre funzionari ed europarlamentari hanno paura di rimanere coinvolti, anche solo mediaticamente, da un'inchiesta che si annuncia lunga ed estesa. L'agenzia per la cooperazione giudiziaria tra Paesi UE, Eurojust, su richiesta del Belgio ha consentito rapidi contatti bilaterali tra le autorità belghe e italiane per supportare l'esecuzione della richiesta di cooperazione giudiziaria. Nel mirino i beni e le attività di Antonio Panzeri, per ora individuato come persona chiave del sistema di corruzione e del suo collaboratore Francesco Giorgi.