Arrivano al quarto piano del Tribunale di Milano, accompagnati dagli ufficiali del Nucleo di Polizia Economico e Finanziaria della Guardia di Finanza. Il Giudice Istruttore MIchel Claise, il Procuratore Federale e gli investigatori belgi che indagano sul Qatargate. 48 ore a Milano per incontrare il Capo della Procura Marcello Viola, l'aggiunto Fabio De Pasquale a capo del pool che indaga sui reati di corruzione internazionale e la Polizia Giudiziaria. L'obiettivo dichiarato è quello di fare il punto sull'inchiesta, scambiare informazioni e documenti. Quello non dichiarato, ma che appare sempre più chiaro, è di ricostruire con la collaborazione della Procura milanese, la rete che avrebbe permesso, in Italia, il riciclaggio di danaro in contanti, provenienti dalle presunte mazzette, arrivate dal Qatar e dal Marocco, per influenzare le decisioni del Parlamento Europeo. Riciclaggio di cui, è il sospetto degli inquirenti, sarebbe artefice la commercialista dell'ex Eurodeputato Panzeri, Monica Rossana Bellini, ora ai domiciliari. E non è escluso, che seguendo la strada dei soldi, presto la Procura di Milano possa aprire un filone d'indagine tutto italiano, proprio per riciclaggio. Gli inquirenti belgi in queste ore sarebbero facendo copia del materiale contenuto nei PC, nei cellulari e negli altri dispositivi informatici sequestrati in Italia su mandato della Procura Federale, anche a Silvia Panzeri e Maria Dolores Colleoni, figlia e moglie di Antonio Panzeri, in carcere a Bruxelles e che ora sta collaborando con la Magistratura. E ci sarebbe proprio l'accordo siglato da Panzeri con la giustizia belga, che prevede per lui un anno di carcere e la confisca di un milione di euro, alla base della richiesta della Procura Federale di revocare la misura cautelare alle due donne, ai domiciliari nella casa di Calusco D'Adda dallo scorso 9 dicembre. Nelle prossime ore, entrambe, torneranno libere e tramite i loro avvocati hanno fatto sapere di essere pronte a farsi interrogare dai magistrati belgi.