Entrambi fermati e portati in carcere, uno a Bruxelles, l'altro a Napoli. Inizia così l'avventura giudiziaria degli altri due europarlamentari finiti nelle maglie dell'inchiesta del Qatargate. Si tratta del belga Marc Tarabella e dell'italiano Andrea Cozzolino, entrambi socialisti. Il Parlamento aveva votato la rimozione della loro immunità a inizio febbraio, su richiesta della Procura di Bruxelles, e quella delle ultime ore, è la conseguenza attesa di quel voto. I loro nomi sono emersi durante gli interrogatori e le confessioni di Antonio Panzeri. Tarabella è stato prelevato dalla sua abitazione e portato in stato di fermo davanti al giudice, che nelle prossime ore dovrà decidere se trattenerlo in carcere. Per Cozzolino, è stato disposto, su richiesta degli inquirenti belgi, un mandato d'arresto internazionale, che gli è stato notificato all'uscita di una clinica di Napoli, dove si era recato per accertamenti. Ora inizierà l'iter per l'eventuale estradizione. La Procura ha condotto anche sequestri e perquisizioni a Bruxelles, ha ispezionato una cassetta di sicurezza a nome dell'eurodeputato belga in una banca di Liegi, ha posto sotto sequestro gli uffici di Cozzolino e di Tarabella nella capitale belga ed ha perquisito l'abitazione, a Bruxelles, dell'europarlamentare italiano. In un'inchiesta che sembra procedere a rilento, gli inquirenti sperano di trovare eventuali riscontri dai nuovi fermati. Tarabella era stato accusato da Antonio Panzeri, di aver ricevuto una tangente di 120 mila euro, mentre per Cozzolino si sospetta solamente, ma con meno dettagli, che possa essere coinvolto nella corruzione.