Dopo la breve tregua di Natale, rientra nel vivo il Qatargate, l'inchiesta sulla presunta corruzione di alcuni funzionari dell'Europarlamento, che in cambio di soldi, avrebbero perseguito gli interessi del Qatar e del Marocco all'interno dell'Unione Europea. In un tweet, la Presidente dell'Eurocamera, Metsola, ha annunciato di aver avviato una procedura d'urgenza per la revoca dell'immunità dei 2 membri del Parlamento Europeo, a seguito di una richiesta delle autorità giudiziarie belghe, aggiungendo: "non ci sarà impunità, nessuna." Gli eurodeputati in questione, scrive il quotidiano di Bruxelles, Le Soir, sarebbero Andrea Cozzolino del PD e Marc Tarabella del Partito Socialista belga. Cozzolino aveva già dichiarato di voler rinunciare all'immunità, ribadendo la sua innocenza. A oggi, nell'ambito dell'inchiesta che ha sconvolto Bruxelles, 4 dei 5 fermati all'inizio di dicembre, sono in cella: l'ex-Eurodeputato Antonio Panzeri, l'ex-Vicepresidente del Parlamento Eva Kaili, Francesco Giorgi - suo compagno ed ex-assistente di Panzeri - e Niccolò Figà-Talamanca ex-Direttore dell'ONG No Peace Without Justice. Agli arresti, in Italia, anche la figlia di Panzeri, Silvia, e la moglie Maria Colleone. Nelle prossime ore, a Brescia, l'udienza a porte chiuse per Silvia Panzeri, durante la quale si deciderà se consegnarla al Belgio. Quanto ad Andrea Cozzolino, secondo Giorgi, suo assistente, sarebbe coinvolto nelle relazioni tra Panzeri e i servizi segreti del Marocco. Il belga, Marc Tarabella, Vicepresidente della delegazione del Parlamento europeo per le relazioni con la penisola arabica, tramite il suo avvocato ha fatto sapere di essere a disposizione della giustizia e ha chiesto di essere ascoltato rapidamente per potersi difendere. Eppure a Bruxelles cresce il timore che la tela del Qatargate sia più estesa di quanto già non sia. Secondo Giorgi, ad esempio, ad essere coinvolto non sarebbero solo Qatar e Marocco, ma anche la Mauritania.