Non qualche caso isolato, non una o quattro mele marce, ma un sistema strutturato che, almeno per il momento, secondo i magistrati belgi, farebbe capo una cricca di italiani. Una sorta di circolo ristretto, di club che dentro il Parlamento Europeo e dentro il gruppo socialista, in particolare, ipotizzano gli inquirenti, avrebbe agito per conto del Qatar e del Marocco e chissà, di quale altro Paese potrebbe emergere in futuro. Chi facesse parte di questo presunto circolo è materia di studio per i PM che però sembrano avere pochi dubbi su chi ne fosse il motore. Un ruolo cruciale, secondo l'accusa, lo avrebbe avuto l'ex eurodeputato del PD e fondatore nel 2019 della ONG Fight Impunity, Antonio Panzeri, arrestato a Bruxelles, per il quale è stato confermato il carcere per almeno un mese. Ai domiciliari, nella villa di Calusco D'Adda, in provincia di Bergamo, ci sono anche la moglie e la figlia in attesa che i giudici italiani si esprimano sulla richiesta di consegnarli al Belgio. Sarebbe stato Panzeri secondo quanto ricostruito insieme con Francesco Giorgi, compagno dell'ormai ex vice presidente del Parlamento Europeo Eva Kaili, e arrestato con lei, il tramite attraverso il quale agganciare eventuali altri eurodeputati magari che non sarebbero stati rieletti per portarli dietro compenso su posizioni favorevoli al Qatar. Proprio la ONG di Panzeri avrebbe un ruolo cruciale in questo presunto sistema, valso agli indagati l'accusa di associazione a delinquere, corruzione, riciclaggio. I magistrati belgi avrebbero, infatti, le prove che proprio sui conti della società sarebbero arrivati direttamente fondi dal Qatar, cosa che confermerebbe un'altra ipotesi investigativa e cioè che la corruzione avrebbe seguito due strade: quella dei contanti trovati nei sacchi o nelle valigie in casa di alcuni degli arrestati e quella che invece transita sui conti correnti. Proprio dai conti della ONG sarebbero partiti, sospetta la procura federale belga, alcuni bonifici serviti per ammorbidire le posizioni di alcune persone vicine alla cricca. Al ruolo della ONG, d'altra parte, pare aver fatto riferimento anche a Francesco Giorgi nel corso del suo primo interrogatorio fiume davanti ai magistrati, rivelando come le organizzazioni non governative servissero proprio per far girare i soldi.























