Sì, questo è un tema molto dibattuto da tempo, visto ciò che le organizzazioni internazionali chiamano crimini di guerra da parte delle forze armate israeliane su Gaza. Chiaramente l'attenzione è massima e il nostro Paese ha preso anche delle decisioni in merito, si è espresso. La situazione tra il 2020 e il 2024, quindi per buona parte prima del 7 ottobre del 2023 è questa. Stati Uniti forniscono il 66% delle armi a Israele, il 33% dalla Germania. L'Italia è al terzo posto con una quota minima dell'1%. Questo anche storicamente è vero, parlavamo degli Stati Uniti, il principale fornitore, secondo un report, il Congresso dal 7 ottobre hanno fornito 22 miliardi di dollari di aiuti, i numeri sono stratosferici: 800 aerei cargo, 140 navi da trasporto. Ma concentriamoci sul nostro Paese, perché ogni fornitura di armi italiana deve essere autorizzata dal Ministero degli Esteri che approva o meno il contratto. Queste sono le approvazioni dei nuovi contratti che, vediamolo, erano 10 milioni di euro nel 2023, dal 2024 zero milioni, perché? Perché il governo, questi sono i numeri dell'UAMA, ha posto un blocco in qualche modo ai nuovi contratti di fornitura, quindi non vengono vendute nuove armi a Israele dal 7 ottobre del 2023. La Presidente Giorgia Meloni ha anche puntualizzato sui vecchi contratti, quelli già firmati, che quindi legalmente potrebbero tradursi in forniture militari, Meloni ha detto: su questo in realtà facciamo una valutazione caso per caso. In alcuni casi li abbiamo stoppati, in altri casi in cui sapevamo che le armi non sarebbero finite per essere impiegate a Gaza, li abbiamo confermati. Facciamo anche un quadro per capire qual è la posizione dei diversi Paesi europei, che su questo vanno in ordine sparso. L'Italia, dicevamo, stoppa i nuovi contratti: valutazione caso per caso dei precedenti. La Germania recentemente ha modificato la propria posizione sostanzialmente seguendo quella italiana. Il Regno Unito ha fermato alcuni contratti in vigore. La Spagna ha la posizione più netta, in qualche modo, con un embargo complessivo. Quali sono allora le armi che effettivamente vengono consegnate ancora a Israele, perché, ricordiamo, relativi a contratti precedenti al 7 ottobre? Per esempio i pezzi di ricambio del caccia addestratore M-346 prodotto da Leonardo, oppure ha un elicottero addestratore Augusta Westland 119, questo consegnato nel 2024. Oppure, ancora, un cannone navale da 76 millimetri. In questo caso parte di un contratto tra Stati Uniti e Israele con, però, l'utilizzo in qualche modo di un cannone italiano che è stato fornito da Leonardo a un'azienda americana. .























