Com'era prevedibile, è stata una riunione più importante per il fatto in sé che si sia svolta, piuttosto che per i risultati che doveva ottenere. La Commissione ha illustrato il piano sulla migrazione in cui chiede più collaborazione tra tutti gli Stati membri, sia nella ricerca e salvataggio in mare, sia nel processo di rimpatrio, sia in quello dei ricollocamenti e ha sollecitato accordi con i Paesi d'origine e transito per i migranti. Alla fine, tutti i Ministri dell'Interno si sono detti soddisfatti, anche quello italiano. "Bene, molta soddisfazione perché c'è stata questa presentazione del piano di azione proposto dalla Commissione, ci sono state discussioni convergenti da parte di tutti i partecipanti, nel senso dell'apprezzamento delle linee fondamentali". E' stata insomma un'occasione per tornare a parlare del tema dei migranti per dare soddisfazione a Francia e Italia che sull'argomento si sono scontrate e per darsi appuntamento alla prossima riunione dei Ministri degli Interni, l'8 dicembre, dove verranno iniziati ad affrontare i problemi più concretamente. Fonti italiane sottolineano come ci sia da parte dei partner europei anche la disponibilità di regolamentare le attività delle ONG che salvano vite in mare, infatti il Vicepresidente della Commissione Schinas, a fine riunione, ha detto che le operazioni degli ONG non possono avvenire nel selvaggio West, serve ordine, un quadro di cooperazione, dialogo con Stati membri ma il Ministro dell'Interno francese ha ribadito: "l'Italia consenta a chi viene salvato di sbarcare e rispetti gli impegni, altrimenti niente ricollocamenti". Al momento però la preoccupazione principale dell'Europa è l'emergenza in Ucraina che potrebbe portare ad un'altra ondata di milioni di profughi nei Paesi dell'Est.