Sono ovunque, per strada, nei parchi, nelle case, in metropolitana, 9 milioni di abitanti ma i padroni sono loro, la vera Gang of New York. Quanti siano di preciso i ratti nella Grande Mela non lo sa nessuno, un'anagrafe dei roditori è impossibile ma ultimamente le chiamate di avvistamento sono letteralmente schizzate. Da gennaio a fine settembre più di 21.500, in aumento del 30% sull'anno prima e del 70 rispetto a 2 anni fa. Durante la pandemia la chiusura dei ristoranti e la carenza di cibo aveva fatto diventare le bestioline oltremodo aggressive. 13 persone erano state attaccate, una addirittura morta di leptospirosi. E così la nuova amministrazione del sindaco Adams è corsa ai ripari. Interrompendo una singolare tradizione che va avanti dagli anni 70 ha deciso di restringere la finestra in cui i rifiuti possono essere lasciati sui marciapiedi per la raccolta quotidiana, non più dalle 16 a mezzanotte, ma dalle 20, meno tempo in strada, meno tempo perché roditori banchettino tra i passanti, due ore in più concesse a chi usa cassonetti blindati. Eccessivo direte ma veniteci voi a vivere qui, nel West Village ad esempio, un pittoresco quartiere dove tra negozietti e ristorantini all'aperto sembra di essere sul set di Sorcio and the City. Il piano anti topo del consiglio comunale costerà 22 milioni di dollari, per la raccolta rifiuti e 5 milioni per quella che tecnicamente si chiama mitigazione. E così dove una volta si acchiappavano i fantasmi, ecco spuntare gli acchiappa ratti. Ma i veri ciaparat newyorkesi sono in realtà privati cittadini che fanno ronde notturne armati di cani dal fiuto formidabile, perché i roditori non sono tutti uguali, nemmeno per la scienza. Secondo uno studio della Fordham University, infatti, ci sono addirittura differenze genetiche tra i topolini dei quartieri alti, dalla 59esima in su, e i sorci di Downtown, dalla 14esima in giù. Su una cosa però gli esperti concordano. Semmai una bomba atomica dovesse radere al suolo la città, resterebbero solo loro.