Lapidaria, al limite del protocollo, è una reazione gelida quella dei media della nomenklatura russa, alla notizia della morte di Michail Gorbaciov. La TV la diffonde riproponendo lo scarno comunicato dell'agenzia di stampa Tass all'interno del notiziario. Un bollettino medico della clinica in cui da tempo Gorbaciov era ricoverato. Scarne anche le condoglianze di Putin, con promessa di telegrammi alla famiglia. Nel ricordo di Gorbaciov tratto dal main stream russo e dalle persone a Mosca, c'è il segno della distanza tra cosa ha significato per l'Occidente e l'attuale percezione in Russia. Dunque più che piangere la scomparsa di un premio Nobel per la Pace, di un uomo che si è speso per il disarmo atomico, la cui firma ha risolto un contrasto nucleare tra potenze, in Russia si pensa a lui per la distruzione dell'URSS, sciolto il Patto di Varsavia, il Muro di Berlino ha provocato la distruzione della superpotenza federale con i conseguenti contrasti degli ultimi decenni. Fino ad imputare a Gorbaciov il peso diretto per ciò che sta accadendo oggi in Ucraina.























