La giornata era iniziata sotto i migliori auspici, condizioni meteo favorevoli autobus della Nasa pronti a partire e il sorriso di Vicky la nostra autista, destinazione il Kennedy Space Center e i dintorni della rampa di lancio per piazzare telecamere e macchine fotografiche e vedere da vicino il razzo pronto a portare in orbita l'astronauta italiano dell'Aeronautica Militare Walter Villadei. Vedete sulla rampa di lancio il lanciatore di Space X Falcon Nine. Ci accompagna Sofia, che in passato è stata dipendente della NASA ma adesso si è spostata ad Axiom Space. Secondo lei lavorare per la compagnia texana è una bella sfida, l'obiettivo avere una stazione spaziale commerciale in orbita entro il 2030 è molto ambizioso, ma le risorse non sono quelle infinite della corsa alla Luna e poi c'è da mettere in conto l'imprevisto che nelle attività spaziali è all'ordine del giorno. Il messaggio di Space X irrompe in sala stampa circa cinque ore e mezzo dalla fine del countdown, il lancio verso la stazione spaziale dell'equipaggio di Axiom 3 è rinviato di 24 ore per ulteriori controlli. Sul tabellone del Kennedy Space Center il conto alla rovescia viene sostituito da una foto con i quattro astronauti che dalla quarantena non possono far altro che risincronizzare gli orologi. Mentre il gruppo con i giornalisti riprende mesto la via dell'albergo. "Nulla di preoccupante, l'equipaggio sia il nostro Colonnello Walter Villadei che i colleghi stanno bene, può succedere è legato alla complessità dell'operazione spaziale".