Rushdie sta meglio, la Rowling minacciata di morte

Migliorano le condizioni di salute di Salman Rushdie, lo scrittore anglo-indiano accoltellato a più riprese da un americano di origini libanesi. Stando a quanto riferito dal suo agente, Andrew Wylie, al Washington Post, l'autore dei Versetti Satanici sarebbe in fase di guarigione e la famiglia ha fatto sapere che Rushdie non ha perso il senso dell'umorismo. "Le ferite sono gravi, ma siamo estremamente sollevati dal fatto che gli sia stato tolto il respiratore e abbia potuto dire alcune parole", il commento del figlio Zafar su Twitter. Rushdie si trova ricoverato da venerdì scorso in ospedale dalla Pennsylvania, dove si trovava per partecipare a un incontro. L'aggressore, Hadi Matar, 24 anni, è accusato di tentato omicidio e aggressione. Apparso in tribunale sabato, si è dichiarato non colpevole. Secondo l'accusa il gesto del giovane è stato premeditato. L'Ayatollah iraniano Khomeini, nel 1989 aveva emesso una "fatwa" contro lo scrittore, chiedendo il suo assassinio. La "fatwa" non è mai stata cancellata e molti dei traduttori dell'autore, che da tempo vive negli Stati Uniti, sono stati feriti e addirittura uccisi. Le minacce contro di lui sono di fatto proseguite fino al giorno dell'aggressione. Nel mirino di un fanatico sembra essere finita un'altra firma importante della letteratura britannica: J.K. Rowling. "Non preoccuparti, la prossima a morire sarai tu", è l'agghiacciante messaggio fatto arrivare all'autrice della saga di Harry Potter, dopo questa su Twitter aveva postato un messaggio di solidarietà al collega. Il responsabile del messaggio sarebbe uno studente pakistano, nato a Karachi nel 1999 e attivista politico, che già in passato, si era distinto per commenti estremisti. Sul caso indaga Scotland Yard.