È la quinta volta da presidente. Si fa incoronare in una cerimonia solenne e parla ai concittadini russi cercando di far leva sull'orgoglio nazionale e sulla speranza per il futuro. Vladimir Putin, nonostante tutto, è saldo al comando della nazione, abile a risolvere le frizioni interne tra generali e uomini di apparato, spietato nel silenziare qualsiasi oppositore temibile, capace di accreditarsi di fronte ai russi come unica alternativa valida a se stesso. Guardiamo con fiducia al futuro, ha detto il presidente, stiamo già implementando nuovi progetti per rendere il nostro sviluppo ancora più dinamico e ancora più potente. Siamo un popolo unito e grande e insieme supereremo tutti gli ostacoli e vinceremo. Poi parlando all'Europa ha aggiunto. Nulla di nuovo per le orecchie degli europei preoccupati invece dalle esercitazioni con armi nucleari balistiche, annunciate da Mosca nei giorni scorsi, e confermate in queste ore anche dalla Bielorussia. Del resto l'ambasciatore UE e quasi tutti i diplomatici europei a Mosca, pure invitati, hanno disertato la cerimonia con l'eccezione di Ungheria, Slovacchia, Cipro, Malta e sorprendentemente della Francia. L'ambasciatore di Parigi era stato convocato 24 ore prima per le frasi minacciose di Macron sulla guerra in Ucraina. Contro Putin è tornata a parlare Yulia Navalnaya che lo ha definito non un presidente ma un bugiardo e un assassino. E a proposito di questo da Kiev arriva la notizia che sarebbe stato sventato un attentato ordito da Mosca per uccidere il presidente ucraino Zelensky.























