Il momento della verità sul Russiagate è vicino. Il 9 dicembre l'ispettore speciale del Dipartimento giustizia Michael Horowitz renderà pubblici i risultati di due anni di indagini mirate a smascherare un eventuale ruolo inappropriato dell'FBI nella genesi dell'indagine sui rapporti tra Mosca e l'entourage della campagna di Donald Trump. Horowitz presenterà poi il suo rapporto alla Commissione giustizia del Senato l'11 dicembre e sarà di seguito il procuratore Durham a portare avanti eventuali incriminazioni o mandati di comparizione nell'ambito dell'inchiesta sulle origini del Russiagate, lanciata dal Dipartimento giustizia che ha portato Durham anche a visitare l'Italia nei mesi scorsi. Il Presidente Trump ha già annunciato che il rapporto Horowitz sarà storico e che smaschererà quello che lui ha definito probabilmente il più grande scandalo della storia del Paese, ma dalle prime indiscrezioni uscite sui media americani in realtà la versione portata avanti dalla Casa Bianca in questi anni sembrerebbe più smentita che confermata dal rapporto. Trump ha sempre sostenuto la teoria che dietro Russiagate ci sia la mano dei democratici, pronti a spiare la sua campagna per ordine diretto del presidente Obama e dell'FBI, che, per ragioni politiche, avrebbe montato ad arte le potenziali collusioni fra Trump e la Russia sia fabbricando il controverso rapporto Steel, redatto da un'ex spia britannica, che per primo evidenziò collegamenti inappropriati fra gli uomini vicini al Presidente e Mosca, sia manovrando il professor maltese Joseph Mifsud, che rivelò ad un collaboratore della campagna di Trump, George Papadopoulos, che c'era qualcosa di sporco nelle mail dell'entourage di Hillary Clinton, di cui i russi erano entrati in possesso. Horowitz avrebbe, si, trovato delle omissioni, delle incertezze e in alcuni casi anche delle scorrettezze nel lavoro dell'FBI, ma secondo il suo rapporto non ci sarebbero prove di una parzialità dell'azione del Bureau contro Trump. Non soltanto; nel rapporto di Horowitz, cosi come fu nel rapporto del Procuratore speciale sul Russiagate, Robert Mueller, si direbbe chiaramente che Joseph Mifsud non è e non sarebbe mai stato un agente al servizio dell'FBI.