"Sarò felice quando te ne sarei andato." Ryan Wesley Rough, Donald Trump l'aveva votato nel 2016 per poi dichiararsi deluso dall'ex presidente americano. Parole queste scritte sui social media e che risalgono alle elezioni per la Casa Bianca del 2020 quando a vincere fu Joe Biden e su come ora Trump dovesse andarsene probabilmente il suo presunto attentatore aveva un'idea estrema. 58 anni, prima residente nel North Carolina adesso alle Hawaii, Rough ha alle spalle numerosi precedenti penali tra i quali spicca l'arresto nel 2002 per il possesso di una mitragliatrice che la Polizia, sulla scia degli attentati dell'11 settembre, classificò come arma di distruzione di massa. Tra i precedenti che si susseguono sulla fedina penale di Rough ci sono anche l'aver portato di nascosto un'arma, possesso di oggetti rubati, mancato soccorso dopo un incidente, resistenza a pubblico ufficiale, guida con la patente sospesa ed altri reati minori per i quali è stato in libertà vigilata. È la guerra in Ucraina a segnare però per Rough un prima ed un dopo. In queste immagini l'uomo risponde alle domande di Newsweek che lo intervista per sapere cosa l'avesse spinto a tentare di arruolarsi nelle milizie ucraine. Le guerre in genere sono grigie, spiegava, ma in questa c'è il bianco e il nero, il bene contro il male. Un ufficiale della legione straniera ucraina ha raccontato che Rough li aveva contattati più volte ma ha affermato di non aver mai fatto parte dell'unità militare in cui combattono i volontari stranieri. Il modo migliore per descrivere i suoi messaggi è idee deliranti ha spiegato l'ufficiale, idee che il presunto attentatore aveva inoltre vergato sul un libro dal lungo titolo esplicativo. "La guerra impossibile da vincere dell'Ucraina, il difetto fatale della democrazia, l'abbandono del mondo e il cittadino globale. Taiwan, Afghanistan, Corea del Nord e la fine dell'umanità.".