In un quarto dei paesi del mondo, l'educazione di centinaia di milioni di bambini rischia di collassare. É questo l'allarme lanciato da Save the Children in occasione dell'apertura dell'anno scolastico in Italia. Crisi climatica, carenza di vaccini contro il Covid-19 e mancanza di connessione digitale stanno mettendo a rischio l'accesso all'istruzione. Una condizione che si aggrava nei paesi a basso reddito. Bambine e ragazze sono più penalizzate rispetto ai coetanei maschi. Sono Infatti 9.000.000 le bambine che dovrebbero frequentare la scuola primaria ma che probabilmente non vi accederanno mai, rispetto ai 3.000.000 di coetanei maschi. Dati che portano l'Organizzazione a prevedere che a livello globale nel 2030 il 20% dei giovani tra i 14 e i 24 anni e il 30% degli adulti non saranno in grado di leggere. Il tema del peggioramento dell'apprendimento scolastico non risparmia neanche l'Italia. Secondo Save the Children la percentuale di studenti in dispersione implicita, quelli che alla fine del percorso di istruzione non raggiungono livelli sufficienti in italiano, matematica e inglese è aumentata dal 7 al 9,5% su base nazionale. Con un divario territoriale altissimo. Al nord il 2,6% dei diplomandi è risultato in dispersione implicita, al centro l' 8,8% e nel mezzogiorno il 14,8%, oltre uno studente su 7. Nel nostro Paese sono gli studenti all'ultimo anno delle superiori a soffrire di più del calo delle competenze. Quelli che hanno totalizzato il maggior numero di settimane in didattica a distanza.