Quello di Putin è un bluff. La turbina è qui ed è pronta per essere consegnata. Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, non bada a giri di parole e dal Nord Reno-Vestfalia, dove si trova la turbina del Nord Stream 1 che permetterebbe al gasdotto di tornare a pieno regime, dice: Dopo la manutenzione, il Canada ha restituito la turbina alla Germania che dovrebbe a sua volta rispedirla in Russia. Gazprom sostiene che la riconsegna a Berlino non sia stata in linea con quanto previsto dal contratto. Per Scholz sono solamente pretesti di Mosca per bloccare le esportazioni di gas. Di fronte alla prospettiva di un inverno con le scorte ridotte, il cancelliere avanza l'ipotesi di mantenere in funzione le centrali nucleari che dovrebbero chiudere invece il 31 dicembre. Mentre Gerhard Schröder sollecita l'attivazione del Nord stream 2. Parlando con la stampa tedesca, dopo avere incontrato Vladimir Putin l'ex cancelliere tedesco dice anche che l'intesa sul grano, potrebbe allargarsi ad un cessate-il-fuoco. Notizia confermata dal Cremlino che commenta: il leader russo sarebbe pronto per una soluzione negoziale del conflitto in Ucraina, ma alle proprie condizioni. Intanto, la preoccupazione circa l'approvvigionamento di gas per il prossimo inverno, sta spingendo diversi governi europei a contromisure. Ad Atene, ad esempio, è arrivata una nave rigassificatrice che permetterà di ridurre la propria dipendenza da Mosca, attualmente al 40% del proprio fabbisogno. Superato il controllo svolto da una squadra di 20 ispettori rappresentanti di Russia, Ucraina, Turchia e Nazioni Unite, la nave Razoni con 26mila tonnellate e mezzo di mais ucraino ha ripreso il suo viaggio diretta verso il Libano. Ma il presidente ucraino Zelensky commenta:























