La tregua sembra reggere. Un'altra notte di quiete passata in Israele nella striscia di Gaza controllata da Hamas, dopo il cessate il fuoco dichiarato dalle parti ed entrato in vigore, con la mediazione di Egitto e ONU, nella notte tra giovedì e venerdì. Alla sospensione del conflitto, dopo 11 giorni di battaglia, si è arrivati grazie soprattutto alle forti pressioni internazionali. A partire da quelle del Presidente americano Joe Biden e, a confermare il ruolo che gli Stati Uniti hanno nella questione, il Segretario di Stato americano Anthony Blinken ha già annunciato la sua visita in Medioriente mercoledì e giovedì prossimi. Incontrerà, ha spiegato il Dipartimento di Stato, le controparti in Israele e Cisgiordania per consolidare la tregua, certo, e per lavorare insieme alla costruzione di un futuro migliore per israeliani e palestinesi. Un futuro che non può che passare attraverso una soluzione a due Stati, ha evidenziato ieri il Presidente Biden, nessun cambiamento nell'impegno statunitense per la sicurezza di Israele, ha puntualizzato poi il Presidente, che ha però fatto appello alla Comunità Internazionale innanzi tutto per la ricostruzione di Gaza. Ricostruzione e aiuti ai palestinesi come strategia prioritaria anche per indebolire Hamas e ridurre la presa che ha sulla popolazione. Di questo Blinken ha già parlato con il Presidente dell'Autorità palestinese Abu Mazen. Intanto, attraverso i valichi riaperti da Israele, prosegue nella striscia l'ingresso di aiuti umanitari.