Sono oltre mille i voli cancellati negli Stati Uniti a causa delle riduzioni entrate in vigore in 40 aeroporti americani, un tentativo per alleviare la pressione derivante dallo shutdown iniziato il 01 ottobre, il più lungo nella storia degli Stati Uniti. Da venerdì l'Amministrazione Federale dell'Aviazione ha ordinato una riduzione dei voli del 4%, che aumenterà al 6% entro l'11 novembre, all'8% entro il 13 novembre e al 10% entro il 14 novembre. Riducendo i voli si ridurrà il rischio potenziale che un controllore di volo operato di lavoro, una struttura con personale insufficiente commetta un errore e faccia scontrare due aerei, spiegano gli esperti, che però sottolineano anche i costi che queste decisioni comportano alle compagnie aeree al commercio, senza pensare agli enormi disagi che sta causando ai viaggiatori. È la prima volta che il paese vive uno shutdown così lungo, la paralisi dell'amministrazione federale innescata dalla mancata approvazione della legge di bilancio si traduce con 1,4 milioni di dipendenti federali in congedo non retribuito, e centinaia di migliaia di persone che stanno invece lavorando senza percepire lo stipendio, e potrebbe protrarsi lo shutdown a tempo indeterminato, ha chiarito il senatore repubblicano John Kennedy, ritrattando la sua, precedente dichiarazione, secondo cui sarebbe durato una o due settimane ancora. Insomma, si andrà avanti fino a quando non passerà la legge di bilancio al Senato, dove il Presidente Donald Trump, che ha intimato i senatori di non lasciare Washington fino a che non metteranno fine allo shutdown, trovando un accordo, tra maggioranza e minoranza per finanziare i servizi federali e riaprire il governo, non ha i numeri senza l'appoggio dei democratici. .























