Nessun compromesso nell'America polarizzata le posizioni si irrigidiscono e trovare un punto di incontro è sempre più difficile. Il Senato ha bocciato, come previsto la proposta democratica che puntava a rinnovare i sussidi previsti dall'Obamacare in scadenza a fine anno, e a cancellare i tagli all'assistenza sanitaria inseriti nel piano fiscale repubblicano approvato nei mesi scorsi. Bocciato anche il provvedimento repubblicano per i finanziamento temporaneo delle attività federali. Il testo già respinto all'inizio di settembre ha incassato il sì di due senatori democratici, ma non ha comunque ottenuto i 60 voti a favore necessari perché fosse approvato. Democratici e repubblicani si rimpallano la responsabilità dello shutdown con la maggioranza che minaccia di portare il provvedimento ponte al voto ancora e ancora per ricordare con insistenza all'opinione pubblica che il blocco delle attività federali non essenziali dipende, a suo dire dal comportamento irresponsabile dei democratici. In caso di shutdown, i dipendenti federali interessati dal blocco vengono in genere messi in congedo, ma Trump ha annunciato che molti di loro saranno licenziati. Non vogliamo uno shutdown, ha detto il Presidente, ma possiamo usarlo per liberarci di un mucchio di cose che non ci piacciono. I democratici parlano di ricatto e accusano la Casa Bianca di usare cittadini e lavoratori americani come merce di scambio. A perdere il posto saranno in molti e saranno democratici, ha ammesso candidamente il Presidente Trump. L'ufficio per il budget della Casa Bianca ha ordinato lo shutdown, spiegandolo con le folli richieste dei democratici. .























