La nuova amministrazione siriana ha dichiarato di aver lanciato un'operazione militare nelle scorse ore che avrebbe come obiettivo quello di ripristinare la sicurezza nell'area rurale attorno al porto di Tartus, roccaforte dell'ex presidente fuggito Bashar Al-Assad nell'ovest della Siria. In questa zona mercoledì si sono verificati scontri tra le nuove forze di sicurezza e i sostenitori dell'ex regime in cui sono morte più di 10 persone, secondo i dati dell'osservatorio siriano per i diritti umani. Secondo questa ong gli uomini armati legati al nuovo governo, hanno cercato di arrestare un ufficiale considerato tra i responsabili dei crimini all'interno delle prigioni Bashar al-Assad, si tratta dopo caduta del dittatore del primo scontro tra membri dell'ex regime e la nuova amministrazione. Lo stesso giorno in diverse città siriane centinaia di alauiti di minoranza religiosa cui appartiene Bashar al-Assad, sono scesi in strada a protestare per un presunto attacco contro il loro santuario. Le nuove autorità che hanno imposto a Homs nel centro del paese un coprifuoco sostengono il video del presunto assalto la cui circolazione ha scatenato le proteste, sarebbe vecchio, risalirebbe a diverse settimane fa ad Aleppo e dietro all'altro ci sarebbero gruppi sconosciuti. Mentre i nuovi governanti tentano di far ripartire istituzioni e burocrazia del paese, chiedendo per esempio a diverse milizia di confluire in un futuro esercito, le divisioni di 13 anni di conflitto interno risorgono nelle campagne nelle province siriane lontano dalla capitale.