Gli applausi interrompono un silenzio drammatico durato ore. 17 ore. Poi come un parto, le macerie, la fatica dei soccorritori, restituiscono una giovane donna. È viva, ce l' ha fatta, ce l’hanno fatta. Le ha guidate lei le mani dei suoi salvatori, con la sua voce, che chiedeva di mettere in salvo la figlia che era con lei, e non sapeva, mentre chiedeva aiuto, che invece la sua bambina l’avevano già trovata ed era morta. E non si sa se sorridere disperarsi davanti a questo palazzo accartocciato, sbriciolatosi in pochi secondi, come diversi altri edifici e alberghi del litorale. A Durazzo la notte è lunga, come lunga a Thumane, perché la ricerca dei dispersi non è finita. Sono questi i due centri più colpiti dal terremoto di una violenza che qui non ricordavano da ’79. Una scossa principale forte e lunga, nella notte e poi tante altre oltre 100 di assestamento a seguire. Avvertita in tutti i Balcani Ha tremato anche Tirana, la capitale, dove la gente è scesa in strada nel panico; e anche quando finiscono le scosse la paura resta. Nessuno rientra in casa, si dorme nelle tende, allestite anche grazie agli aiuti arrivati dall'Italia, coordinati dalla nostra Protezione Civile. È un momento drammatico, dice a Sky Tg24 il Presidente albanese, Ilir Meta “ma il vostro aiuto è prezioso.”.