La terra restituisce ancora una vita in Turchia, è quella di una donna di 77 anni salvata dalle macerie di Hatay a 203 ore dal sisma del 6 Febbraio. "Il governo", promette il presidente turco Erdogan, "continuerà a lavorare fino a quando non sarà salvata anche l'ultima persona dalle rovine". Ma i vigili del fuoco del team spagnolo, intervenuti nei soccorsi, riporta l'agenzia EFE, hanno denunciato che gli edifici vengono demoliti prima ancora che sia completato il recupero dei sopravvissuti, raccontando la frustrazione vissuta ad Adiyaman, dove in particolare un palazzo di 180 persone è stato buttato giù dopo che solo dieci persone erano state salvate. Ore di polemiche e di speranza. In Siria l'apertura di altri due valichi e il via libera inaspettato del presidente siriano Bashar al-Assad all'arrivo degli aiuti umanitari dell'ONU ai territori in mano ai ribelli, attraverso la Turchia senza passare per il governo di Damasco, danno la cifra di quanto drammatica sia la situazione di popolazioni abbandonate dal governo centrale e considerate terremotate di serie B. "Quello che serve a queste persone", afferma il Ministro della Salute dell'autoproclamato governo di salvezza della Siria nord occidentale, "è innanzitutto la dignità. Poter essere considerate degli esseri umani".