Sky tg24 60 secondi, il paradosso del caso di Visegrad

30 ago 2018
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Parliamo oggi del contributo dei vari Paesi al bilancio europeo, cercando di fare un po’ di chiarezza sui numeri. In particolare, il Gruppo di Visegrad, nome che prende spunto dall’omonima cittadina a nord di Budapest quando, nel 1991, venne firmato un accordo che vede come protagonisti Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia. Questi sono i Paesi più euroscettici. Perché lo sono? Perché sono sfavorevoli alle politiche verso i migranti, per esempio, e perché ritengono di essere esclusi dal processo decisionale di Bruxelles. Ma se Paesi come Ungheria o Polonia lascassero l’Unione europea, sarebbero i primi a rimetterci, perché in questi anni, guardando ai numeri dell’Europarlamento, relativi per esempio al 2016, hanno più preso che dato. Per fare due esempi, Budapest ha preso circa tre miliardi di euro, mentre invece Varsavia ne ha presi circa otto. Ora, per questo Bruxelles mal digerisce queste polemiche nei suoi confronti: perché i denari li percepiscono, ma quando si tratta invece di contribuire alle politiche verso i migranti, per esempio, si tirano un po’ indietro.

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