La scelta di Angela Merkel di non ricandidarsi alla presidenza della CDU e di non cercare il quinto mandato alla Cancelleria segna la fine di un’era in cui Frau Merkel ha dominato la politica tedesca ed europea. Una decisione attesa da tempo e presa a seguito dei mediocri risultati ottenuti lo scorso anno alle elezioni federali. I voti ottenuti in Baviera e Assia alle recenti consultazioni elettorali hanno reso la situazione più difficile. Applaudita per la sua umanità, in molti vedono la decisione del 2015 di aprire i confini della Germania a circa un milione di rifugiati la causa scatenante delle divisioni all’interno del suo partito, del suo Paese, tra i partner europei e soprattutto del crescente sostegno per i partiti anti-immigrati nell’UE. L’assenza di una guida come lei, il cui cauto pragmatismo ha guidato il Paese e l’Europa attraverso la crisi finanziaria, lascerà una voragine politica da colmare. L’obiettivo dei suoi alleati alle elezioni europee di maggio sarà mantenere un approccio rigoroso che illustri cosa significa far parte dell’Unione Europea in un momento in cui le divisioni politiche tra gli Stati membri sono molto forti. .