Procedure più semplici e meno oneri burocratici per le imprese europee, in modo da aumentarne la competitività. Sarebbe questo l'obiettivo del cosiddetto pacchetto di semplificazione Omnibus 1, proposto dalla Commissione UE nel febbraio 2025. L'iniziativa mira a modificare i criteri di applicazione di due direttive europee sulla sostenibilità aziendale. Nello specifico, gli obblighi di rendicontazione riguarderebbero soltanto le imprese, con più di 1000 dipendenti e un fatturato annuo di 450 milioni, escludendo quindi più dell'80% delle aziende. Mentre la direttiva sulla due diligence che impone controlli sull'intera catena di approvvigionamento, per prevenire violazioni dei diritti umani e dei danni ambientali, sarebbe valida solamente per le aziende con oltre 5000 dipendenti e 1,5 miliardi di fatturato netto annuo. Dopo una prima approvazione da parte della commissione giuridica del Parlamento, il compromesso raggiunto tra socialisti, liberali e popolari è stato bocciato in plenaria dall'Eurocamera a fine ottobre. La misura, infatti, non convince né i verdi e la sinistra da un lato, secondo cui le modifiche metterebbero a rischio la sostenibilità dell'Unione, né i conservatori e i patrioti dall'altro, secondo i quali bisognerebbe spingersi più a fondo nella semplificazione. Alla spaccatura dei gruppi politici si somma poi l'incertezza delle aziende che, vere protagoniste della decisione, si stanno organizzando per risultare conformi a norme che non si sa se diventeranno mai effettive. Qualche chiarimento dovrebbe arrivare il 13/11, dopo il nuovo voto del Parlamento riunito a Bruxelles. .























