La Spagna che torna al voto e lo fa con la stessa legge elettorale che premia il bipolarismo: un bipolarismo che non c'è più. E se nel 2016 l'incognita era il giovane partito di centrodestra Ciudadanos, tre anni dopo gli occhi di commentatori esperti sono puntati sulla nuova formazione di ispirazione franchista Vox, data intorno al 10%. Il risultato del prossimo 28 Aprile potrebbe portare così in Parlamento cinque diversi partiti e una serie di possibili alleanze volte alla formazione di un esecutivo. È una Spagna che torna alle urne a meno di un anno dal rimpasto di Governo che ha visto Pedro Sánchez guidare un esecutivo di minoranza, nato dopo le dimissioni di Mariano Rajoy, coinvolto in uno scandalo di tangenti e corruzione. Un'esperienza, quella socialista, durata poco e naufragata con la bocciatura della Legge di Bilancio per mano dei partiti indipendentisti catalani. Il Paese torna così al voto il 28 aprile e il risultato delle urne non è così scontato. Se i sondaggi danno in testa il PSOE di Sánchez c'è un terzo dell'elettorato che si dice ancora indeciso a poche ore dall'apertura dei seggi. E si appellano proprio a loro le forze politiche, impegnate nei comizi di chiusura. Nessuno potrebbe ottenere una maggioranza netta. Insomma ancora una volta le urne spagnole potrebbero riservare qualche sorpresa e a pesare sarà anche il voto in Catalogna.