Il peggiore fine settimana dall'inizio della seconda ondata in Spagna, è la fotografia che emerge dai dati forniti ieri dal ministero della salute. Da venerdì si sono registrati circa 31.800 nuovi casi, portando la Spagna alla soglia dei 750.000 contagi dall'inizio della pandemia. I morti registrati sono stati 179, il 40% dei nuovi casi si concentra a Madrid, di nuovo epicentro della crisi sanitaria, con un tasso di incidenza di 775 casi per 100.000 abitanti, il Governo centrale sta per questo aumentando la pressione sull'amministrazione della Regione della capitale spagnola, affinché adotti misure più stringenti, uno scontro che va avanti da giorni. Nella regione 45 zone sanitarie sono sottoposte a un confinamento parziale con limitazioni di spostamenti in un'area in cui complessivamente risiede il 15% della popolazione, circa un milione di persone. A Puente de Vallecas su una delle zone confinate è iniziata oggi la campagna di monitoraggio con la realizzazione di test di antigeni che la regione vuole estendere a tutte le 45 aree. Per il Governo centrale le misure restrittive decise da Madrid per queste zone dovrebbero però essere estese a tutta la città. Ieri un incontro tra il ministro della salute e l'Assessore alla sanità si è concluso con un nulla di fatto. Ma il ministro è stato chiaro, a Madrid si prevedono settimane dure.