La fiaccolata, la commemorazione nella cattedrale, la piazza gremita e silenziosa, i cittadini e le istituzioni si stringono attorno alle famiglie delle vittime di quella che è la peggiore tragedia mai vissuta nel Paese. Graz e l'Austria sono sotto shock per quanto avvenuto intorno alle 10:00 di martedì mattina, quando un 21enne è entrato nella sua ex scuola armato di una pistola e di un fucile legalmente detenuti, ha aperto il fuoco, ha sparato 40 colpi, ucciso 9 studenti e un insegnante. Si è poi tolto la vita in bagno. A dare l'allarme per primo un vicino dell'istituto che ha raccontato di urla e spari. Immediatamente sono scattati soccorsi e il piano di messa in sicurezza della scuola. Sono stati fatti evacuare studenti e insegnanti, mentre la polizia cercava l'assassino. Durante la perquisizione in casa sua è stato trovato un biglietto di addio. Ha ucciso, sembra, per vendicarsi del bullismo subito prima di abbandonare gli studi. Decine i feriti, tre di loro gravemente. Le bandiere sono a mezz'asta in tutto il Paese, sono stati proclamati tre giorni di lutto cittadino, annullati eventi e celebrazioni, rimandati gli impegni del Ministro dell'Interno e del Ministro dell'Istruzione che vogliono così seguire da vicino l'evoluzione di una vicenda drammatica che resterà nella storia del Paese. .