La preside, un bidello, una supplente. E gli scolari: due bambine e un bambino di appena nove anni. L'ennesima sparatoria in una scuola americana avviene in un tranquillo sobborgo di Nashville, Tennessee e fa sei vittime ma poteva essere una strage. Nella scuola elementare privata Covenant Presbyterian, l'ex studentessa Audrey Hale, 28enne del posto, entra sparando alle dieci e un quarto del mattino. È armata fino ai denti: un paio di fucili d'assalto e una pistola. Due delle armi sono state acquistate legalmente, dirà più tardi la Polizia. Gli agenti del pronto intervento arrivano subito, salgono al secondo piano dove sentono gli spari, e aprono il fuoco uccidendola, non prima però che abbia freddato le sue vittime. Un attacco mirato, secondo gli investigatori, con tanto di mappa con punti di accesso e una sorta di ancora misterioso manifesto ritrovati a casa sua. Nelle troppo frequenti stragi di massa, è molto raro che a compierle sia una donna. Di Audrey, non si hanno notizie di conclamati problemi mentali. Ma la sparatoria è stata ripugnante, ha detto il Presidente degli Stati Uniti, tornando a chiedere al Congresso, diviso tra democratici e repubblicani, di vietare le armi di tipo militare.