Dalla Russia con clamore, Edward Snowden si frega le mani e twitta: "Biden è stato profondamente coinvolto fin dall’inizio". La più famosa talpa del mondo, ex analista dell’intelligence americana che ha trovato riparo all'ombra del Cremlino dopo aver rivelato le attività di spionaggio del suo Paese, accusa l'attuale Presidente degli Stati Uniti di essere dietro alla mega operazione di sorveglianza internazionale da lui svelata per la prima volta nel 2013. Non contro i nemici del mondo libero, ma nei confronti degli alleati dell'America e in mezza Europa. I Leader di Norvegia, Svezia, ma soprattutto di Francia e Germania. e chissà chi altri, sono stati spiati per anni dalla National Security Agency anche grazie alla collaborazione di altri servizi segreti amici: nel caso specifico emerso nelle ultime ore quelli della Danimarca. Grazie alle reti informatiche danesi, infatti, la NSA riuscì a mettere sotto controllo almeno dal 2012 al 2014 i telefoni, i messaggi perfino il fax, della Cancelliera Merkel, dell'allora Ministro degli Esteri e attuale incidente della Repubblica Federale Steinmaier, e del capo dell’opposizione tedesca. In Europa erano gli anni della crisi finanziaria che rischiava di destabilizzare il continente, e la Germania era anche in prima fila nella lotta al terrorismo e nel reperire informazioni sul programma nucleare iraniano. All'epoca Joe Biden era vicepresidente di Obama il quale con la Cancelliera se la cavò spiegandole di non essere a conoscenza di quelle attività che risaliva ai tempi dell'amministrazione precedente. Oggi, dopo le ultime notizie, Angela Merkel e Emmanuel Macron chiedono risposte e definiscono lo spionaggio tra partner alleati "inaccettabile". Con il nuovo Presidente avranno modo di parlarne in una girandola di vertici internazionali, in Europa, tra un paio di settimane.