Migliaia di persone hanno preso d'assalto la Residenza e gli Uffici del Presidente dello Sri Lanka, chiedendo le dimissioni del leader Gotabaya Rajapaksa, che secondo fonti locali sarebbe stato tratto in salvo dalle Forze di Sicurezza. Le proteste attraversano l'isola da marzo. I manifestanti, alcuni dei quali sono stati ripresi mentre facevano il bagno nella piscina del Palazzo, chiedono da tempo le dimissioni del Capo di Stato. Lo accusano di non aver saputo gestire una profonda crisi economica, esacerbata dall'impatto energetico e alimentare sul Paese, di un conflitto lontano: quello tra Ucraina e Russia. Alle prime ore dell'alba, quando è terminato un coprifuoco imposto venerdì, centinaia di autobus, minivan e automobili private sono confluite sulla capitale Colombo, dai sobborghi e dal resto del Paese. La protesta si è trasforma in scontri tra manifestanti e Forze dell'Ordine quando la folla ha puntato verso la Residenza Presidenziale. Da mesi mancano il gas per le bombole delle cucine, le medicine nelle farmacie e manca carburante: le code ai benzinai durano ore. L'inflazione a giugno ha superato il 54%, il debito estero è di 51 miliardi di dollari. Poche settimane fa, il Premier, che cerca l'aiuto del Fondo Monetario Internazionale, non ha nascosto la drammaticità della situazione. La crisi senza precedenti, ha indebolito il clan del Presidente. Fratelli e cugini, assieme ai quali è al potere da quasi 2 decenni hanno recentemente dato le dimissioni dai ruoli ufficiali. Il leader però, ha finora rifiutato di ascoltare la richiesta delle piazze arrabbiate.























