L'Italia non boicotta l'Ungheria, il nostro Paese in linea con l'amicizia che lega la Presidente del Consiglio Meloni col premier ungherese Orban, è l'unico tra i principali stati europei ad aver deciso di mandare all'eurogruppo di Budapest il titolare del Ministero dell'Economia Giorgetti e non un funzionario di secondo livello. La maggior parte degli altri paesi come avevano annunciato hanno deciso di boicottare le riunioni dei ministri in territorio ungherese. Il motivo è la politica del governo Orban che in contraddizione con gli altri partner europei, proprio all'inizio del suo mandato di presidente di turno dell'UE, ha visitato Mosca incontrando Putin, è andato a Pechino esprimendo critiche alla politica occidentale e ha posto il veto su una serie di aiuti finanziari europei all'Ucraina. In imbarazzo per essere coordinati rappresentati da un leader che fa una politica a loro opposta ed è sotto sanzione per il rispetto dello stato di diritto, paesi UE come Spagna, Germania, Francia, Olanda, Portogallo e altri otto hanno deciso di non mandare i titolari dei Ministeri oggetto delle riunioni e di non mandarli neanche in questo incontro informale tra i ministri dei paesi che hanno l'Euro. Così l'Europa come spesso capita si è divisa sull'atteggiamento da tenere nei confronti della riottosa e discutibile politica di Budapest con l'Italia che, in questo caso se non altro per il peso e l'importanza del paese, guida le fila degli amici di Budapest. Insieme al nostro paese, altri sei stati tra cui il Belgio, la Croazia, la Slovacchia hanno deciso di non dare luogo alla protesta. Del resto, alla riunione era presente anche la Presidente della BCE Christine Lagarde che ha detto di essere venuta perché invitato dal Presidente dell'eurogruppo Paschal Donohoe, il responsabile dell'organizzazione della riunione e non dal governo ungherese.