Lo stop al gas russo via Nord Stream sarà per tutto il tempo necessario alla riparazione dell'oleodotto. È la comunicazione lapidaria di Gazprom per la mancata ripresa dei flussi. Eppure i tedeschi della Siemens Energy, che si occupano della manutenzione, erano pronti all'intervento ma Gazprom ha fatto sapere che non c'era lavoro per loro. Così il tanto temuto blocco totale del gas russo è arrivato. L'Europa accusa la Russia di non ottemperare i contratti firmati e di aver dato il via ad una guerra dell'energia contro l'Unione, mentre Mosca si difende dando la colpa alle sanzioni occidentali e a problemi tecnici. L'arresto del gas russo, che durerà dunque tutto il tempo necessario per i russi, aumenta i timori per una carenza di calcio invernale che potrebbe portare le principali economie verso il razionamento. Lo stop al Nord Stream è coinciso con possibili nuove sanzioni alla Russia per la guerra in Ucraina ma le sanzioni fin qui adottate hanno sempre escluso il settore energetico. Mosca invece usa l'approvvigionamento di idrocarburi come controffensiva. Il Commissario Europeo all'Economia Paolo Gentiloni ha ribadito che l'Unione si aspetta il rispetto dei contratti energetici russi in essere ma è pronta a raccogliere la sfida se Mosca non dovesse rispettare i patti, dice Gentiloni. Sarà il 9 settembre, al Consiglio dell'Unione dei Ministri dell'Energia, il prossimo tavolo di confronto. All'ordine del giorno il tema dei prezzi, con l'atteso via libera al tetto massimo per le quotazioni del gas naturale e la sfida ad un prezzo comune. Intanto la Svezia si porta avanti e lancia un pacchetto di sostegni finanziari per l'energetico.























