Il via libera dell'Ema a due nuovi stabilimenti in Europa per la produzione di vaccini, viene accolto con favore dalla Commissione dopo che anche il summit dei 27 aveva posto l'aumento della capacità produttiva interna come priorità assoluta. L'Unione europea punta a diventare entro l'anno leader mondiale nella produzione di vaccini, grazie ad almeno 52 fabbriche tra i vari stati membri. Uno dei due siti appena autorizzati si trova in Germania, produrrà per Pfizer fino a un miliardo di dosi all'anno. L'altro è l'impianto Alix in Olanda, dove sono uscite parte dei 29 milioni di vaccini AstraZeneca ritrovati la scorsa settimana alla Catalent di Anagni. L'autorizzazione ad Alix ha subito rallentamenti perché secondo l'Ema l'azienda ha ritardato nell'invio della documentazione. Il sospetto a Bruxelles è che la manovra sia stata intenzionale per continuare a produrre fiale per il Regno Unito. Ora, comunque, le dosi potranno essere distribuita ai 27. Il commissario Breton assicura che tutti i vaccini di AstraZeneca rimarranno in Europa finché l'azienda non avrà onorato gli impegni. Secondo la commissaria alla salute Kyriakides senza ritardi della casa farmaceutica anglo svedese a quest'ora le vaccinazioni in Europa sarebbero state il doppio. Dell'agenzia del farmaco anche una nuova raccomandazione che potrebbe semplificare distribuzione e somministrazione delle fiale di Pfizer Biotech che ora potranno essere conservate fino a due settimane una tantum a una temperatura compresa tra -25 e -15 che è quella dei congelatori per farmaci standard. Dall'Ema arriva anche sollecito a dare priorità alle somministrazione alle categorie più fragili, così da ridurre i ricoveri e decessi sembra un'ovvietà, ma come abbiamo visto nella pratica non è così scontato.