Quando si verifica un episodio come quello di Uvalde si torna spesso a parlare della AR-15, il fucile più popolare negli Stati Uniti. In America ce ne sono oltre 15 milioni. A Las Vegas come a San Bernardino la AR-15, che in America viene utilizzato anche per cacciare, è stato usato in quasi tutte le stragi avvenute negli ultimi anni. La faccenda però si presta a equivoci. AR-15 infatti è il nome utilizzato comunemente per definire un modello fabbricato da vari produttori e modificabile ampiamente da chi lo possiede. È un po' come dire suv se si parla di auto, non si tratta di un modello specifico. La AR-15, progettato da ArmaLite, è passato poi alla Colt, che ha l'esclusiva sull'utilizzo della sigla. Dalla AR-15 sono nati l'M16, che avete visto in tutti i film sul Vietnam, e l'M4 attualmente in dotazione ai soldati americani. I fucili militari sono automatici per cui preclusi ai privati. Semplificando automatico significa che finché premi il grilletto il fucile spara. Semiautomatica è l'arma che spara a ogni pressione sul grilletto senza bisogno di ricaricare. C'è un inghippo però, un fucile semiautomatico può diventare automatico utilizzando un dispositivo, il bump stocks, reperibile anche su internet. Le vendite di bump stocks e di fucili d'assalto, e in generale di armi, tendono ad aumentare dopo le stragi e con le elezioni di presidenti favorevoli al gun control. C'è infatti chi fa scorta nel timore di un bando. La AR-15 piace agli amanti delle armi perché è leggero, maneggevole e versatile. Piace anche però perché ha la stessa piattaforma dei fucili in dotazione all'esercito. Di per questa sarebbe una semplice curiosità ma in realtà pone un problema concreto. Il pentagono infatti sta abbandonando gli M4 in favore dell'XM5, prodotto dalla SIG Sauer e considerato più potente ed efficiente. La versione civile dell'XM5 è l'MCX-Spear, in vendita a 8 mila dollari. E il timore è che quest'arma possa soppiantare la AR-15 anche nelle fantasie sanguinarie degli stragisti.























