Una gigantesca e precipitosa fuga e all'improvviso, la grande festa, si trasforma in un incubo. Durante la corsa verso l'uscita, la gente resta intrappolata in una stretta passerella tra due muri, a terra c'è una pavimentazione metallica scivolosa, qualcuno cade ed è la tragedia. Nella calca, schiacciati e calpestati, restano uccise decine di persone, anche bambini piccoli. I soccorritori hanno difficoltà ad evacuare i feriti, perché essi stessi, vengono travolti dalla folla. Le chiamate di emergenza si moltiplicano, sul luogo della tragedia arrivano anche gli elicotteri dell'esercito, viene allestito un ospedale da campo, centinaia di ambulanze fanno la spola con i vicini ospedali, gli appelli di persone che cercano informazioni sui propri cari, che risultano dispersi, sono continui. Il Premier Netanyahu, parlerà di enorme disastro. La tragedia nel cuore della notte a Meron, nella Galilea settentrionale, la folla sta partecipando al raduno annuale, per pregare sul sito della famosa tomba di un rabbino ortodosso, del II Secolo d.C. uno degli eventi più affollati in Israele, richiamando a volte, fino a mezzo milione di persone. L'anno scorso, a causa del Coronavirus, era stato annullato, quest'anno il pellegrinaggio, avrebbe dovuto essere anche un evento celebrativo, per le ampie riaperture nel Paese, grazie al successo della campagna di vaccinazione. Era stato quindi autorizzato, seppur con numerose limitazioni. Le autorità avevano accordato la presenza di 10 mila persone, la stampa locale parla invece, di almeno 100 mila presenti.