La coltellata è arrivata come un fulmine a ciel sereno durante un evento pubblico nella città di Busan la seconda più popolosa della Corea del Sud. Lee Jae-Myung stava visitando il cantiere di un nuovo aeroporto sull'isola Sud-Orientale di Gadeok mentre il leader del Partito Democratico della Sud Corea rispondeva serenamente alle domande dei giornalisti un uomo fra i 50 e i 60 anni con indosso una corona di carta con il suo nome gli si è avvicinato fingendo di chiedergli un autografo e lo ha pugnalato al collo. Bloccato all'istante l'aggressore non ha risposto alle domande della polizia e neppure al perché abbia compiuto quel gesto. Crollato a terra e subito soccorso il leader del principale partito d'opposizione è ferito in maniera non grave ed è rimasto sempre cosciente. Già candidato alla serrata corsa alla Presidenza lo scorso marzo, dal quale era uscito sconfitto di un soffio, Lee aveva puntato molto nella campagna elettorale sulla sua figura di self made man ma la sua immagine era stata offuscata da una serie di scandali. A settembre ha evitato un arresto per corruzione ma è ancora sotto processo per il caso di un'azienda sospettata di aver trasferito illecitamente otto milioni di dollari alla Corea del Nord. Ad aprile il suo Partito Democratico affronterà quello di Yoon Suk Yeol alle elezioni parlamentari.