Ha vinto il sì con il 51,2% dei consensi. Gli elettori svizzeri hanno approvato il referendum che vieta la copertura del viso in pubblico. Il testo di legge promosso dalla destra conservatrice colpisce le donne musulmane che indossano il burqa e niqab, ma introduce anche norme ad hoc per fermare i manifestanti violenti, hooligans o tifosi con foulard, maschere e bandane. Per la campagna referendaria sono stati usati slogan e cartelloni come questi, dove si vedono donne velate con sguardo aggressivo. L'iniziativa ha sollevato non poche polemiche ed è stata osteggiata dalla maggioranza del Parlamento e per molti partiti politici per i media e per gli attivisti questo resta il referendum per il divieto del burqa. Eppure la Svizzera è un Paese in cui circa il 5% degli 8,6 milioni di abitanti è musulmano e l'uso del velo è quasi assente. Veniamo sempre individuate come se fossimo donne sottomesse, dichiara questa donna musulmana. Difendo il velo, così come difendo ogni altra donna che sceglie di indossare o non indossare un indumento, è una sua scelta, conclude. Nel 2009 la Svizzera aveva approvato anche un'iniziativa contro la costruzione di minareti con il 57,5% di voti a favore. Il voto sul velo è arrivato dopo anni di dibattito ed è stato proposto sulla scia di divieti simili varati in altri paesi europei.