L'insoddisfazione di Pechino per i risultati delle presidenziali a Taiwan si rivolge verso Washington. "La questione dell'isola contesa", scrive in una nota Il Ministero degli Esteri cinese, "È al centro degli interessi fondamentali della Cina. Ed è la prima linea rossa insormontabile nelle relazioni sino americane. Gli USA hanno inviato un segnale gravemente sbagliato di cui la Cina è fortemente insoddisfatta e contraria". E per questo motivo ha presentato severe rimostranze agli Stati Uniti. Per sugellare la vittoria dell'indipendentista William Lai una delegazione non ufficiale, inviata dagli Stati Uniti, arriverà a Taiwan per incontrare una serie di personalità politiche di primo piano e trasmetterà le congratulazioni del popolo americano a Taiwan per il successo delle elezioni. Il Partito Democratico progressista vince le elezioni ma non ottiene la maggioranza in Parlamento. Il neoeletto, infatti, ha aperto alla collaborazione con il candidato dell'opposizione filocinese. "Questa campagna elettorale ha mostrato al mondo l'insistenza del popolo taiwanese sulla democrazia e spero che tale voce possa essere compresa appieno anche dall'altra parte dello Stretto di Taiwan", ha detto Lai. Pechino ha subito spento l'entusiasmo degli indipendentisti per la vittoria elettorale, sottolineando che questa non ostacolerà l'inevitabile riunificazione e che la Cina si oppone fermamente alle attività separatiste mirate all'indipendenza di Taiwan, così come all'interferenze straniere. Il presidente americano ha commentato il risultato elettorale a Taiwan. "Non sosteniamo la sua indipendenza", ha detto alla stampa Joe Biden. "La posizione americana è stata più volte ribadita in passato, come la preoccupazione per eventuali azioni provocatorie della Cina nello Stretto". La scelta da parte americana è quella di abbassare la tensione optando per l'equidistanza diplomatica sul caso dell'isola contesa.