L'inarrestabile Nancy è atterrata a Taiwan poco prima delle 23 ora locale, incurante dei caccia cinesi sparati verso il suo aereo, della portaerei Reagan, spedita dal Presidente a proteggerla e del rischio di far scoppiare la terza guerra mondiale. Vestita con un tailleur rosa, ha sceso la scaletta del Boeing dell'aeronautica militare alla testa di una delegazione di parlamentari e raggiante si è sperticata in lodi all'isola della resilienza, terra di democrazia e libertà, dignità e diritti umani, esempio di autodeterminazione e autogoverno. Lo schiaffo a Pechino, che su Taiwan rivendica un'antica proprietà, non poteva essere più smaccato. Anzi sì. Con la soave eleganza dei suoi 82 anni, la presidente della Camera dei rappresentanti ha poi spiegato che questa visita non contraddice la politica degli Stati Uniti, che non supportano l'indipendenza dell'isola e si oppongono a qualunque sforzo unilaterale di cambiare lo status quo. Insomma, il viaggio della terza carica dell'America, erano 25 anni che non accadeva, sarebbe cosa di routine, per ribadire l'amicizia sancita nel '79 dall'ambiguo trattato col quale Washington prometteva di difendere un territorio che formalmente non riconosce, nel tentativo di favorire la pace nell'aria indo-pacifica. I cinesi ovviamente non ci hanno creduto manco un po'. Erano settimane che avvertivano di gravi ritorsioni se un funzionario di rango così elevato avesse messo piede sull'isola. Appena pochi giorni fa il presidente Biden ha provato a spiegare a Xi Jinping che non poteva farci niente. E sì che ci aveva provato a dissuaderla ma quella faceva di testa sua, ed ecco spiegata la differenza tra America e Cina. Lo sbarco della Pelosi è stato seguito in mezzo mondo. Un gran colpo di immagine che per Pechino è una violazione del principio dell'unica Cina col quale si sono sempre detti concordi anche gli Stati Uniti. Mega esercitazioni militari si svolgeranno attorno all'isola dal giorno dopo la ripartenza dell'americana, che oggi incontrerà la presidente di Taiwan e andrà in visita al parlamento, prima di incontrare i rappresentanti delle aziende locali di semiconduttori. Dettaglio: guarda caso la quasi totalità dei microchip più avanzati al mondo è fatta a Taiwan. Forse Biden non è stato così convincente proprio per questo motivo.























