Si riavvicina la possibilità di un accordo tra Israele e Hamas per la liberazione di ostaggi e prigionieri palestinesi durante un arco di 35 giorni. Ancora un nodo da sciogliere la possibilità di un cessate il fuoco permanente. Una notizia che arriva in prossimità dell'atteso verdetto preliminare della Corte di Giustizia Internazionale sulla richiesta di imporre o meno ad Israele un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza come misura preventiva durante l'indagine per possibili crimini di genocidio. Il Ministro degli Esteri Tajani in visita in Israele e Cisgiordania si è dichiarato favorevole a un cessate il fuoco solo e soltanto però se rispettato anche da Hamas. Tajani ha anche incontrato il Primo Ministro Netanyahu e altri esponenti del Governo e dello Stato israeliano, ribadendo l'amicizia italiana verso Israele e la visione italiana di due popoli due Stati. L'omologo israeliano ha chiesto a Tajani sostegno diplomatico in Libano per le tensioni con Hezbollah. In Cisgiordania, invece, il Presidente dell'autorità palestinese Abbas ha ringraziato l'Italia per la volontà di costruire un ospedale da campo dentro Gaza e per offrire la possibilità a 100 bambini gazawi di essere curati in Italia. Il Ministro degli Esteri palestinese ha chiesto a Tajani di mettere pressione a Israele per accettare un cessate il fuoco. Già, perché la guerra non si ferma dentro Gaza. 20 persone hanno perso la vita sotto colpi di artiglieria mentre aspettavano un camion di aiuti umanitari a Gaza City, mentre una scuola dell'ONU, dove trovavano rifugio oltre 30.000 persone, è stata attaccata da colpi di carro armato. Decine ai morti, Israele nega la responsabilità dell'attacco alla struttura ONU, ma le Nazioni Unite fanno sapere che avevano ricevuto ordini di evacuazione dall'esercito israeliano nei giorni precedenti. La Casa Bianca ha condannato fortemente l'incidente.