Talebani conquistano 17 capoluoghi, è fuga di massa

13 ago 2021
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Chi può fugge dall'Afghanistan, traduttori, personale delle ambasciate, uomini d'affari. Dopo il ritiro dei contingenti, i civili smobilitano in gran fretta da Kabul. Stati Uniti e Gran Bretagna, inviano dalle basi di Doha, militari per proteggere la fuga dall'avanzata talebana. 100 km in meno di 24 ore. I combattenti islamisti, sono inarrestabili, fulminei verso Kabul. A partì inverse, sembra di essere tornati a vent'anni fa, quando nell'autunno del 2001, i combattenti dell'Alleanza del Nord con il sostegno dell'aviazione statunitense, entrarono a Kabul, rovesciando il regime talebano, in una manciata di settimane. In una giornata, tre città strategiche, per Kabul, sono caduta in mano talebana: Khandar, Herat e Ghazni. Ora Farah e Pul-i-Alam, sono le mirino. A Farah, nella capitale del distretto sud-est, l'esercito afghano, è asserragliato all'aeroporto, già teatro di furiose contese, in era di occupazione Sovietica. La vittoria su Kandahar, che ha dato i natali al movimento talebane e al suo fondatore, Mullah Omar, è fortemente simbolica e galvanizzante per gli islamisti. In tutto il Paese, è in atto la fuga di massa dei Civili, cresciuti vent'anni nel sogno occidentale e ora assediati dalla Sharia, la Legge Coranica, con cui gli studenti intendono governare la città. I primi dispacci sono drammatici. I talebani, avrebbero già iniziato la ricerca porta a porta, di donne e ragazzini, nubili anche di 12 anni, vedove entro i 45: tutte le donne devono appartenere ad un uomo. Fioccano denuncia di matrimoni forzati e rastrellamenti di ragazzini, per l'ingresso nelle scuole coraniche. L'uscita dal Paese, dei contingenti USA e NATO, appare come il crollo di una diga e il potere talebano, come un'onda che invade gli spazi democratici, sin cui costruiti, aerati. I combattenti talebani, hanno catturato il comandante Ismail Khan, l'uomo chiave della ventennale resistenza armata, al Mullah Omar. Già governatore per due mandati del distretto, sotto la responsabilità del nostro contingente, ora è prigioniero dei talebani. Sequestrati anche due elicotteri. Khan, è uno dei più potenti ex-Mujaheddin e Warlord in vita. Memoria vivente della lotta afghana antisovietica prima e contro i talebani poi. Tagiko di Herat, Ismail Khan, è oggi definito il Leone di Herat, ma anche l'Emiro dell'Ovest. Le sorti di Ismail Khan, saranno cartina di tornasole, dei futuri equilibri nell'Afghanistan.

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